Il Bernini a Galleria Borghese, il protagonista della cultura figurativa barocca!
Il Bernini a Galleria Borghese. Dal prossimo 1 Novembre Galleria Borghese si prepara ad esporre le opere più prestigiose di Gian Lorenzo Bernini.
La mostra ha lo scopo di celebrare il ventesimo anniversario dalla riapertura della Galleria, riallacciandosi alll’esposizione Bernini Scultore realizzata due decenni fa.
Le opere raccolte nel Museo sono tra le più conosciute nella storia dell’arte.
Caravaggio, Raffaello, Rubens, Tiziano, Bernini sono solo alcuni dei nomi degli artisti presenti.
La Galleria contiene il nucleo più importante di marmi berniniani, risultando così la sede più adatta per omaggiare l’artista.
Chi era Gian Lorenzo Bernini?
Gian Lorenzo Bernini nasce a Napoli il 7 dicembre 1598 e proprio nella città partenopea muove i primi passi nell’arte della scultura.
Qualche anno più tardi il padre Pietro si trasferì con la numerosa famiglia a Roma, città dalle vedute più ampie.
Nel frattempo Gian Lorenzo, inizialmente semplice discepolo del padre, ne divenne un collaboratore a pieno titolo.
Una prima opera simbolo di quest’unione sono le rappresentazioni di Flora e Priapo, dove il giovane Bernini dona il suo contribuito nella realizzazione della cesta di frutta.
In questo dettaglio è ripreso lo studio realistico del grande maestro Caravaggio – a breve in mostra a Milano.
Nel corso degli anni Gian Lorenzo andrà sempre più allontanandosi dal gusto tardo-manierista del padre, incanalandosi verso l’adesione ai motivi classici.
Il Ratto di Proserpina
L’opera più carnale nasce dal genio del giovanissimo Bernini in un’opera commissionatagli da Scipione Caffarelli-Borghese.
Il capolavoro berniniano rappresenta il momento in cui Plutone, innamorato di Proserpina, la rapisce mentre Cerbero controlla che nessuno ostacoli il passaggio del padrone, girando le sue tre teste in tutte le direzioni.
Proserpina lotta inutilmente per sottrarsi alla furia erotica di Plutone spingendo la mano sul volto del dio, il quale la trattiene con la forza affondando le possenti dita sul fianco e sulla coscia della giovane.
Dalle sue sculture ottiene la morbidezza della seta, il tepore e il colorito della carne, la leggerezza dei capelli.
E’ facile, davanti ad un’opera così, immaginarsi le grida di Proserpina e i grugniti di Plutone che la tira a sé.
Il Barocco trova il suo massimo esponente con Bernini: la fiducia nella propria tecnica porta ad una creazione di effetti luce-ombra che mettono in moto le figure di marmo.
Il gruppo scultoreo è leggibile da tutti i punti di vista, la visuale da ogni lato permette una continuità narrativa che solo il genio straordinario di Bernini riesce a conferire!
La grandezza di questo artista non può essere raccontata, ogni dettaglio delle sue opere esprime un sentimento diverso e contrastante.
Trovarsi di fronte ad un’opera del Bernini è un’esperienza emotiva che Galleria Borghese ci offre l’opportunità di vivere grazie alla sua mostra.