La nuova mostra alle Scuderie del Quirinale, Italia e Spagna unite nell’arte!

“Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del seicento italiano nelle collezioni reali di Spagna”. Questo il titolo della nuova mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma.

Ecco i dettagli pratici:

  • Titolo: Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del seicento italiano nelle collezioni reali di Spagna
  • Dove: Scuderie del Quirinale, Via Ventiquattro Maggior, 16, Roma
  • Quando: dal 14 aprile al 30 luglio 2017
  • BigliettiAcquista qui in anteprima

Perché visitare questa mostra alle Scuderie del Quirinale

L’Italia nel seicento era un mosaico di piccoli e piccolissimi staterelli. Non avrebbero potuto sopravvivere senza l’appoggio e i favori di regni più grandi, e la Spagna – con i suoi possedimenti in Italia- era uno di questi. Ecco perché le relazioni politiche e culturali tra i sovrani spagnoli e i numerosi governatori italiani erano incredibilmente vive nel XVII secolo.

Gli spagnoli non nascondevano la loro passione per l’arte italiana e i piccoli stati italiani hanno saputo sfruttare questa passione per accaparrarsi i favori dei potenti. Come? Donando ai sovrani spagnoli numerosi capolavori dei nostri maestri. Lot e le figlie di Guercino, per esempio, è uno dei tanti dipinti che furono donati alla dinastia asburgica. Ma i rapporti tra le due penisole non si fermò allo scambio di doni. Molti artisti spagnoli soggiornarono e studiarono in Italia e altrettanti maestri italiani furono chiamati a lavorare alla corte reale spagnola.

Le opere in mostra alle Scuderie del Quirinale illustrano questo fervido scambio artistico-culturale in modo esemplare. I capolavori esposti provengo dal Museo del Prado di Madrid, in cui sono raccolte la maggior parte delle opere appartenute alle collezioni reali. La mostra alle Scuderie del Quirinale è quindi un’occasione preziosa per ammirare i capolavori del seicento italiano, spagnoli di adozione.

È inoltre affascinante riflettere sull’uso politico che veniva fatto di queste opere: l’arte non è fine a sé stessa ma assume qui scopi pratici e strategici ben precisi.

Si usano gli specchi per guardarsi il viso, e si usa l’arte per guardarsi l’anima.
(George Bernard Shaw)